Carlos Gardel
Carlos Gardel, nato a Tolosa, in Francia l’11 dicembre 1890 come Charles Romuald Gardes, era figlio di padre ignoto e Berta Gardes, che gli diede il suo cognome.
Nel 1893 sua madre si trasferì con lui in Argentina e vissero nelle vicinanze del Mercado de Abasto a Buenos Aires, Carlos da quel momento venne sempre ricordato “El Morocho del Abasto“.
Portato fin da piccolo per il canto andava in giro per il quartiere a cantare nei ristoranti e nei luoghi di riunione, per arrivare a diventare il cantante di diversi Caffè del Abasto.
Nel 1912 formò il duo Gardel-Razzano assieme al quale suonarono diversi chitarristi con cui teneva un repertorio di musiche popolari, grazie alle quali vennero chiamati a registrare presso la Casa Taggini per la Columbia.
Alla fine del 1915 Gardel riceve un colpo di pistola al polmone, la pallottola rimase dentro di lui per tutta la vita.
Nel 1917 Iniziò a cantare Tango presso il Teatro di Buenos Aires con il Tango “Mi noche triste” di Samuel Castriota e Pascual Contursi, da questo momento Gardel inserì sempre più spesso dei tanghi nel loro repertorio.
Il suo debutto nel cinema fu nel 1917 nel film muto “Flor de Durazno“, e quell’anno segnò anche l’inizio dei loro tour per il sud america e la Spagna, durato fino al 1923.
Nel 1924 tornò a Buenos Aires e cantò per Radio LOW Gran Splendid e registrò per la prima volta cantando con l’orchestra di Francisco Canaro.
Un anno dopo sarebbe stato accompagnato dall’orchestra di Osvaldo Fresedo.
Il 1925 segnò la fine del duo Gardel-Razzano, Carlo Gardel diventa solista e inizia a registrare brani di Tango con i nuovi sistemi elettrici, innovazione di quel periodo.
Nei successivi dieci anni giro per tutta l’america, e l’Europa, esibendosi nei migliori teatri, registrando per le migliori case discografiche e cantando in diversi film che lo resero immortale al grande pubblico, tra gennaio e febbraio del 1935 canta nei film “El día que me quieras” e “Tango Bar” i suoi successi di Tango più memorabili.
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Il 23 giugno 1935 canta per l’ultima volta in Colombia, la mattina dopo il suo volo precipitò e pose fine alla sua vita.
L’ultimo tango cantato da Gardel fu “Tomo y obligo”.
C’è un detto a Bueno Aires che dice che “Gardel ogni giorno canta meglio”, che sta a testimoniare l’amore che il popolo argentino prova ancora per il suo più grande cantante.
Famoso è anche il suo sorriso, “il sorriso di Gardel” che molti argentini ancora oggi si vantano di avere.
Grazie al suo successo nell’interpretarla Carlos Gardel fu colui che rese celebre la Cumparsita (leggi l’articolo)