Anibal Carmelo Troilo, conosciuto come “Pichuco” o “El Bandoneón de Buenos Aires”, un personaggio diventato uno dei miti di Buenos Aires e si può dire “nato con il Bandoneon in mano”.
Fu proprio questo strumento, che suonerà per tutta la vita, ad affascinarlo fin da piccolissimo, inizia a studiarlo a 8 anni e riceve il suo primo strumento già a 10.
L’anno successivo suona già per la prima volta in pubblico su un palco allestito vicino al mercato della frutta del El Abasto, poi si unisce a un orchestra di ragazze e a soli 14 formò il suo primo quintetto.
A 16 anni viene chiamato a far parte del sestetto di Elvino Vardaro, assieme a Osvaldo Pugliese e Alfredo Gobbi, poi dai 17 ai 23 di diverse orchestre dirette da julio De caro, Juan D’Arienzo, Angel D’agostino e per la Tipica Victor.
Proprio in questo periodo fece parte dei Los provincianos, un gruppo formato per registrare per l’etichetta discografica Victor.
Nel 1937, a soli 23 anni, dirige la prima orchestra con l’etichetta Odeon, collaborazione che durerà fino al 1941, anno dopo il quale tornerà a registrare, stavolta come direttore, con la Victor.
Lo stesso anno in cui registra per la prima volta come direttore sposa Ida Calacchi, conosciuta l’anno precedente.
Fino al 1971 Troilo registrerà oltre 485 brani, oltre a quelli le cui registrazioni sono andate perdute, utilizzando i migliori musicisti della sua epoca, i migliori cantanti, i migliori parolieri, la sua grande forza fu di riunire intorno a se il meglio che si poteva trovare, di formarlo e dirigerlo al meglio in brani dalla corposità composta, elegante ed equilibrata.
Scompare le 1965 a 61 anni.
Fu uno dei grandi del Tango Argentino e i suoi brani sono irrinunciabili durante una serata di milonga.
Ascolta i tanghi di Anibal Troilo
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